Il Brunello di
Montalcino 2000 di Podere Salicutti, così come il Brunello di Montalcino
Piaggione 2001, anch'esso disponibile sul nostro portale, resta
l'eredità storica del progetto di Francesco Leanza, non più alla guida
dell'azienda che ha fondato nel 1994.
Dal 2020 Leanza, dopo un
affiancamento durato circa quattro anni, ha terminato ogni
collaborazione con la nuova proprietà, subentrata nel 2016.
Nel nuovo
corso resta integra la filosofia che Leanza aveva abbracciato per la
cura della terra e la produzione dei suoi vini.
Ricordiamo che Podere Salicutti è stata la prima azienda a ottenere
la certificazione biologica nel comune di Montalcino, già nel 1996.
Francesco Leanza infatti è stato un vero e proprio paladino
dell'agricoltura biologica. Aveva acquistato 11 ettari di terreno (di
cui poi circa 4 furono impiantati a vigneto) ancora poco o per nulla
contaminati da pesticidi e fertilizzanti lavorati in precedenza da
contadini che vivevano nel casale senza acqua corrente né luce. Tutto
quello che è venuto dopo è storia, narrata vendemmia dopo vendemmia
dagli straordinari vini che sono venuti fuori sotto il marchio
Salicutti.
Le uve sangiovese per il Brunello di Montalcino
dell'annata 2000 (primo imbottigliamento 1996) arrivano dal cru
"Piaggione", nome che dal 2001 campeggia anche in etichetta. Oggi il
vigneto occupa 1,2 ettari a 420-450 metri di altitudine sul livello del
mare, orientato a est sud-est e caratterizzato da terreni calcarei
ricchi di scheletro. Il vigneto è stato impiantato in due momenti, nel
1994 e nel 2007, suddiviso da un terrazzamento in due appezzamenti.
Il
Brunello di Montalcino 2000 di Podere Salicutti mette d'accordo gli
estimatori sul profilo avvolgente, solare e accondiscendente per un
Brunello prodotto da Leanza, solitamente più austero e rigido. Complice
di questo profilo più accogliente sicuramente fu l'annata 2000, calda e
solare. Di tutti i vini di Francesco Leanza si è sempre detto che
andavano attesi. Ecco il momento di apprezzare al meglio quello di
questo millesimo.
Pienamente granato, presenta un olfatto che si raccorda su profumi di
frutta scura e balsamicità terrose e ancora scure ma dal prezioso
intreccio affumicato e caramellato. Al sorso il tannino, un tempo
austero, è levigato e fuso nel corpo così come la quota boisé ereditata
dal passaggio di tre anni in botti di rovere di Allier e di Slavonia
utilizzate per la maturazione, prima della sosta in vetro che fu di
almeno 8 mesi.
Informazioni sulla vendita.
Le bottiglie
della sezione Grandi Classici di Buongiornovino sono state prelevate da
cantine di privati collezionisti, enoteche e ristoranti storici le cui
condizioni di immagazzinamento sono conformi a una perfetta
conservazione del vino.
Le bottiglie sono state controllate dallo
Staff Tecnico di Buongiornovino e sono state riposte nelle cantine
termocontrollate della nostra struttura di magazzino.
La foto inserita nella scheda tecnica per ogni vino corrisponde al prodotto reale in nostro possesso.
Possiamo
garantire la massima accuratezza nella conservazione e nella
movimentazione della bottiglia ma non l'eventuale decadimento o difetto
del contenuto, a distanza di tanti anni dalla messa in commercio. Ci
riteniamo quindi sollevati da qualsiasi tipo di risarcimento richiesto a
seguito di una esperienza non gradita, sperando che questa possibilità
sia comunque remota.
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