Clandestino 2020

"Questo vino è il frutto di un'antica tradizione della Valnerina, tramandatami alcuni anni fa da una persona quasi centenaria, che usava vinificarlo in piccoli caratelli di legno. Io ho voluto rivisitarlo, vinificandolo e facendolo riposare in piccole anfore di terracotta". Così Francesco descrive genesi e idea del Clandestino, il suo solo vino dolce, un bianco da trebbiano toscano, grechetto e malvasia, sfornato ogni anno in sole 500 bottiglie da mezzo litro. Profumi di rustica verità campagnola - il fieno e il frumento, il miele di castagno e la propoli, la frutta dolcissima dei fruttai, il tabacco, la cera, l'orzo - trovano un contraltare irresistibile nella freschezza del sorso, che ha consistenza, dolcezza misurata, carattere. Grande vino per i formaggi più caustici e stagionati, per il panpepato ternano, ma anche, e forse soprattutto per la meditazione o la conversazione. Tappo di vetro. Dieci mesi in anfora di terracotta, dopo vinificazione dello stesso contenitore. Non filtrato, non chiarificato, non stabilizzato.