L’uva raccolta con vendemmia manuale, tra la fine di settembre e gli inizi di ottobre, viene diraspata, pigiata e posta in vasche di cemento in cui avviene la fermentazione alcolica con lieviti autoctoni.

Vengono eseguite soltanto follature manuali più volte al giorno per l’intero periodo della macerazione che dura circa 20 giorni (compresa una fase post fermentativa).

Tale questo procedimento permette di estrarre tutti i componenti nobili contenuti nella buccia.

Terminato questo periodo viene separato il liquido dalle bucce e queste subiscono una lieve pressione utilizzando un torchio idraulico verticale del 1950 per estrarre quel poco di vino ancora intrappolato al loro interno.

Il vino ottenuto viene messo a riposare 15 mesi in vecchi tonneaux da 5/6 hl in cui avviene anche la fermentazione malolattica.

Bassissime le rese in vigna, solo 50 quintali di uva per ettaro, da cui si ottengono circa 30 ettolitri dopo la trasformazione delle uve.

Se ne ottiene un vino che ha come tratto distintivo la sua genuinità, raccontata da un colore rosso rubino coeso, da un profumo esuberante e primariamente fruttato (frutti rossi e neri, freschi e maturi), con un leggero sbuffo speziato e boisé.